Il pilota tedesco, Stefan Bradl, svela dei punti di vista interni sul team Honda, e parla anche di Marc Marquez.
Si è tenuto certamente in forma, il forte pilota tedesco, Stefan Bradl, il figlio di Helmut che ufficialmente, sarebbe rimasto senza squadra già dal termine del 2020, ma che già nel 2021, ha disputato tre GP per la Honda. Ed è molto probabile, che si prenda lui la sella della Repsol, per un bel periodo della stagione ore in corso, con il ripresentarsi della diplopia, per Marc Marquez.
Il catalano, aveva iniziato ottimamente la stagione, col quinto posto in Qatar, gara che fu vinta poi da Bastianini, per cui proprio l’otto volte campione mondiale, ebbe delle belle parole d’elogio. Purtroppo per la Repsol Honda però, i problemi erano solo iniziati, con Marquez che ha saltato l’Indonesia e non sarà in Argentina. Per ora, Bradl attende, restando in via ufficiale, il primo tester della HRC.
“Ovviamente preferirei che Marc fosse in grado di guidare, è insostituibile per la Honda – ha ammesso il classe ’89 di Augusta, in un’intervista per speedweek.com – Mi dispiace tanto per lui, perché i suoi problemi di vista sono diventati di nuovo più acuti, e non sa quando e se sarà in grado di tornare in forma. Non è una situazione facile”. Ovviamente, meno di un mese fa, le parole di Bradl su Marquez erano diversissime, visto che lo spagnolo era in grado di correre. Lì infatti, per il tedesco, Marc era di nuovo l’uomo da battere in MotoGP. Ora invece, quell’uomo dovrà, molto probabilmente, diventare lui, per la Honda.
Anche Bradl spiega che nessuno adesso, potrebbe azzardare di indovinare i tempi del rientro del collega. Al momento, neanche il proprio medico è riuscito a dare una data, così come ovviamente, non comunica niente in tal senso, la stessa Honda. Il tedesco, fa anche una considerazione, a proposito del rapporto tra team ed il pilota spagnolo: “È difficile per la direzione del team dare ordini a un pilota che ha vinto otto titoli mondiali in dieci anni. Marc ha l’esperienza necessaria, i suoi successi parlano per lui. Peccato per il calo che ha avuto nel warm-up, Marc avrebbe potuto finire quarto o quinto. E in Texas avrebbe forse vinto di nuovo. In quel caso, il mondiale sarebbe stata molto diverso”.
Infine, il trentaduenne si porta un po’ avanti, iniziando a valutare la pista dell’Argentina. Secondo lui, quella è la più facile della stagione per i piloti: “Penso che sia la pista meno impegnativa dal punto di vista fisico. Ma poi hai il Texas una settimana dopo, che è esattamente l’opposto, lì trovi 21 curve come se fosse un ottovolante, è una delle piste più brutali e impegnative”, spiega Stefan, che quasi certamente, dovrà tornare a vestire casco e tuta, già da domenica.
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