Stoner, arriva la mazzata a Valentino Rossi: ecco a chi si è ispirato

Casey Stoner ha fatto la storia della MotoGP moderna, ed ha rivelato a tutti chi è stato il suo erede. Ecco le parole dell’australiano.

Casey Stoner (Getty Images)
Casey Stoner (Getty Images)

Quando pensiamo ai piloti più grandi della storia del motociclismo, non può non venirci in mente Casey Stoner. L’australiano ha esordito in MotoGP nel 2006 con la Honda, dopo una carriera priva di grandi guizzi nella classi leggere. “BaStoner” aveva chiuso in seconda posizione in 250 con l’Aprilia nel 2005, venendo beffato da Dani Pedrosa.

Il #27 passò in Ducati nel 2007, e, come da lui stesso dichiarato poco tempo fa, il suo era un ruolo da tappabuchi. La casa di Borgo Panigale scommise su Casey perché costava poco, con la speranza che sia lui che il team potessero crescere assieme. Incredibilmente, in quel campionato avvenne qualcosa di impensabile.

Stoner si presentò dominando il Gran Premio del Qatar, davanti ad un certo Valentino Rossi voglioso di rivincite dopo la sconfitta del 2006 patita a vantaggio di Nicky Hayden. Il “Dottore” dovette arrendersi a Losail, con la speranza di rialzarsi il prima possibile. Nelle gare successive però, l’australiano piazzò altre quattro vittorie, e contro ogni previsione vinse il titolo mondiale già in Giappone, con tre gare ancora da correre.

Il 23 settembre di quell’anno resterà nella storia perché, sino ad oggi, si tratta dell’unico campionato piloti vinto dalla Ducati, ed il tutto arrivò grazie alla guida sopraffina di Casey che riuscì a domare perfettamente la cavalleria della Desmosedici. Il neo-iridato restò a Borgo Panigale sino al 2010, cogliendo altre tredici vittorie e cogliendo un secondo posto in classifica nel 2008.

Le ultime battute della sua carriera le trascorse con la Honda ufficiale, ed anche con la casa nipponica vinse il titolo all’anno del debutto, nel 2011. Stoner ha poi deciso di ritirarsi al termine della stagione successiva, notizia che si andò ad abbattere sul Motomondiale come un fulmine a ciel sereno. Le sue parole risuonano ancora come un giudizio pesante: “Smetto perché non riesco più a divertirmi“.

Stoner, grande elogio a Dani Pedrosa

Come anticipato, Casey Stoner non aveva mai vinto un titolo sia in 125 che in 250. In questo secondo caso, venne letteralmente beffato da Dani Pedrosa, il quale saltò in MotoGP sin dall’anno seguente, in contemporanea con l’australiano. Il bi-campione del mondo ha concesso un’intervista a “MotoGP.com“, ai microfoni dell’ex pilota Simon Crafar.

L’oceanico ha parlato di un aspetto molto interessante, ovvero il suo punto di forza rispetto agli altri. Secondo il punto di vista dell’ex campione del mondo, molti dei suoi colleghi sarebbero troppo orgogliosi, poco disposti al sacrificio ed al mettersi in discussione per tentare di migliorarsi. Casey si è invece detto un pilota piuttosto umile, che ascoltava i consigli di chi lavorava con lui.

Tra Stoner e Valentino Rossi abbiamo assistito a grandi duelli, culminati con quanto accaduto nel 2008 a Laguna Seca, alla curva del “Cavatappi”. Riguardo al “Dottore”, Casey ha dichiarato: “Mi piaceva moltissimo per come riusciva a leggere le gare, ma non è lui quello che mi ha insegnato di più in carriera. Quella persona è stata Dani Pedrosa“.

Nonostante la sconfitta bruciante patita nel 2005, il due volte campione del mondo ha elogiato lo spagnolo, ritiratosi ormai da qualche anno: “Quando lo vedevi in pista ti faceva impazzire. Riusciva a trovare la velocità all’improvviso ed in modo abbastanza inspiegabile. Nel 2011 siamo diventati compagni di squadra in Honda ed è stato bellissimo, perché potevo confrontarmi con lui sui nostri dati, cosa che in Ducati non potevo fare“.

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Ci siamo sempre aiutati a vicenda, senza mai discutere ed eravamo liberi di chiederci tutto ciò che volevamo. Ho imparato moltissimo da Dani e grazie a lui sono cresciuto davvero tanto a livello umano e di guida“. Uno splendido elogio quello che Casey ha voluto fare all’amico, che negli anni è diventato molto apprezzato nel mondo del motociclismo.

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