La costruzione delle auto deve tenere in considerazioni molti aspetti meccanici e tecnici, ma anche l’estetica vuole la propria parte.
Poter progettare un’automobile è uno dei grandi sogni di tutti gli ingegneri che non vedono l’ora di poter dar vita a un bolide su quattro ruote che permetterebbe così di far decollare la propria carriera, per questo motivo la progettazione di auto uniche nel proprio genere è davvero motivo di vanto per molti, ma purtroppo bisogna considerare il fatto che certe volte il design lascia molto a desiderare.
Quando la passione è viva e accesa nel cuore dei grandi appassionati di automobilismo è chiaro come anche le automobili possano diventare di colpo dei possibili esseri umani e animati, che sono in grado di provare sentimenti ed emozioni contrastanti come la gioia e la tristezza.
La guida è sempre stata considerata per i grandi appassionati come uno strumento perfetto per sentirsi liberi, per poter padroneggiare il vento e la tempesta, andando oltre i limiti umani ecco allora perché per molti anche le vetture hanno a tutti gli effetti un’anima dalla quale poter trapelare le emozioni.
In molti negli ultimi anni si sono divertiti a mostrare il “muso” anteriore delle varie vetture dimostrando come la combinazione tra il parafango e le luci possano portare alla formazione di un volto dal quale è facilmente possibile capire cosa pensa la macchina e come si sente.
Ecco allora che si può stilare addirittura una stranissima classifica dove si può evincere quali siano le auto più tristi che siano mai state costruite, una definizione davvero molto particolare, tanto è vero che per molti è diventato quasi un marchio distintivo nel corso del tempo.
Attenzione, ci teniamo a precisare che non si sta parlando di macchina dallo scarso valore o che debbano essere considerate brutte, bensì solo quelle che sono state in grado di formare un volto davvero unico nel proprio genere e dando così la sensazione di avere a che fare con una faccia corrucciata e triste.
Il caso più eclatante è sicuramente quello legato alla Nissan 300ZX, una macchina che ha tutti gli elementi per poter essere considerata una macchina dal grandissimo valore tecnico e con un’affidabilità tipica di questa marca, ma nel momento esatto in cui si decidesse di accendere i fari noteremmo immediatamente un incredibile e pazzesco dettaglio.
L’automobile infatti rappresenta a tutti gli effetti il muso di un cagnolino che è appena stato sgridato e che sta facendo gli occhioni dolci per poter intenerire il proprio padrone, insomma una scena davvero molto insolita per una macchina che è sempre stata molto apprezzata nel corso degli anni.
La differenza poi si nota nel momento in cui invece si decidesse di spegnere i fari, dove a quel punto il cane è magicamente cresciuto diventando non più un cucciolo, ma bensì un adulto che ha deciso di concedersi un bel sonnellino dopo una grossa scorpacciata.
Non solo la Nissan 300ZX: ecco altre auto dal muso triste
Non si può però lasciare soltanto alla Nissan 300ZX il compito di essere considerata a tutti gli effetti una delle vettura più tristi in assoluto, infatti ce ne sono anche molte altre che non sono state in grado di colpire per la gioia espressa dal muso anteriore della macchina e anche l’Italia si è molto data da fare da questo punto di vista.
La nazione del sole, della pizza e del sorriso è stata in grado infatti di creare due vetture che hanno colpito immediatamente per questa caratteristica e la prima che vogliamo citare è la Lancia Stratos, un modello che presenta a tutti gli effetti un volto estremamente deluso e dispiaciuto quasi da sempre a bocca aperta.
Le lacrime della Stratos sono davvero evidenti nel momento in cui possa esserci un giorno di pioggia, con la Lancia che non ha avuto decisamente molta fortuna nella progettazione estetica, ma udite udite che c’è tra le macchine più tristi della storia, con la notizia che vi lascerà senza parole.
Si tratta infatti della Ferrari Testarossa, uno dei modelli in assoluto più amati di tutta la storia del Cavallino e che è stato in grado di segnare almeno una generazione, ma se la osserviamo bene, notiamo che nel momento in cui alza il cassetto dei fari sembra mostrare la reazione del guidatore quando si accorge quanto deve spendere per poter fare il pieno al suo gioiellino.
Anche altri grandi modelli hanno dovuto subire l’onta di essere considerati dei veicoli con un volto triste e uno di questi è stata anche la BMW E31 della Serie 8, anche in questo caso si sta parlando di un mezzo assolutamente straordinario e che è uno dei fiori all’occhiello della casa bavarese.
Peccato però che se ci si dovesse imbattere su questa vettura ci si renderebbe conto di avere a che fare, nel momento in cui i fari sono accesi, con qualcuno che ha appena assaggiato un caffè rendendosi conto di aver messo il sale al posto dello zucchero, facendolo così diventare imbevibile.
Chiudiamo la carrellata invece con un po’ di allegria tornando parecchio indietro negli anni e citando la splendida Healy Buggy Sprite del 1959 la quale basta essere vista frontalmente per rendersi conto di essere di fronte a un vero e proprio trionfo di felicità e di allegria, e di questi tempi sapere di avere anche un’automobile felice è sicuramente una bella cosa.