Il peso è uno dei problemi delle auto ad effetto suolo che hanno appena debuttato in F1. Ecco l’ultima soluzione delle squadre.
Sin dalla prima tre giorni di test al Montmelo il commento più diffuso da parte dei piloti che si sono calati nell’abitacolo del monoposto 2022 ha riguardato la loro pesantezza. E in effetti anche i numeri danno loro ragione. Rispetto allo scorso anno, ad esempio, il peso minimo è passato da 752 kg a 795, ora incrementato di ulteriori tre unità, a seguito dell’insistenza delle scuderie che non sapevano più dove limare per restare nella cifra stabilita.
Già in occasione del round di apertura del campionato in Bahrain, alcune squadra hanno eliminato un po’ di vernice mettendo in bella mostra la fibra di carbonio. Tra queste la McLaren e lo stessa Aston Martin, che ha rimosso il verde scuro nella zona delle pance.
Problemi di peso in F1: la nuova soluzione dei team
“Si tratta di un grattacapo importante”, ha dichiarato il direttore tecnico dell’ex Racing Point Andy Green. “Dopo aver riguardato pezzo per pezzo la vettura, abbiamo deciso di togliere della pittura e alla fine abbiamo guadagnato 350 grammi”.
La tematica non ha lasciato immuni Mercedes e Red Bull. “La nostra W13 e la RB18 siamo “sovrappeso”, ma pure gli altri sono al limite“, ha sostenuto il boss della Stella Toto Wolff. “Alcuni hanno deciso di alleggerirsi così da avere immediato beneficio, noi invece, interverremo man mano rinunciando ad alcune componenti“, ha aggiunto senza entrare nel dettaglio di quali saranno i pezzi messi da parte.
Che si tratti di una missione se non impossibile, alquanto complessa, ne è convinto Paul Monaghan, responsabile degli ingegneri dell’equipe di Milton Keynes. “Non è affatto facile portare queste macchine entro il limite. E soprattutto quando si porteranno le prime evoluzioni c’è il rischio che il peso salga ancora“, ha denunciato.
Tra le criticità proposte dalle auto di nuova generazione c’è anche questa. “Saranno richiesti degli sforzi rilevanti per rispettare la normativa. Ma in fin dei conti saremo tutti sulla stessa barca“, ha concluso l’ingegnere non escludendo un futuro intervento da parte della FIA.