Brutte notizie per la Tesla, che dovrà far fronte ad una problematica non di poco conto. Scopriamo cosa sta accadendo in questi mesi.
Una notizia non certo positiva ha colpito il colosso Tesla, che dovrà nuovamente affrontare la problematica del ritiro di migliaia di modelli da lei prodotti. Già nel mese di dicembre era avvenuto un qualcosa di simile, dal momento che ll produttore di veicoli elettrici era stato costretto a richiamare circa 356.309 veicoli Model 3 del 2017-2020 per risolvere i problemi della telecamera posteriore e 119.009 veicoli Model S a causa di un guaio al cofano anteriore.
All’epoca, si parlava di un grave guasto al bagagliaio in particolar modo, che aumentava il rischio di gravi incidenti per i possessori di questa tipologia di vettura. “L’indisponibilità del display della telecamera posteriore può influenzare la vista posteriore del conducente e aumentare il rischio di una collisione”, aveva commentato in una nota la National Highway Traffic Safety Administration nel periodo in cui era stato comunicato l’avvio del ritiro delle auto.
Dopo i fattacci dello scorso anno, per la Tesla c’è ancora molto da lavorare. Infatti, nelle ultime ore è stato comunicato che il produttore di veicoli elettrici con sede ad Austin, in Texas, dovrà provvedere ad un nuovo richiamo, che andrà a coinvolgere oltre 100 mila veicoli che hanno presentato un difetto non di poco conto.
Tesla, richiami per un guaio alla CPU dell’infotaiment
Guai in vista per Tesla: la casa americana produttrice di auto elettriche è stata costretta ad emettere un nuovo richiamo che interessa quasi 130.000 veicoli del 2021 e del 2022 per un problema relativo al surriscaldamento della CPU del computer dello schermo centrale, che causava problemi all’infotainment.
La casa automobilistica ha rilevato un problema per cui il display centrale potrebbe rallentare a causa del surriscaldamento della CPU durante il precondizionamento del pacco batteria per la sovralimentazione o durante la sovralimentazione, ma sembrano già esserci delle soluzioni all’orizzonte.
Questo il comunicato del marchio di Elon Musk: “Tesla, Inc. (Tesla) sta richiamando alcuni veicoli Model S, Model X e Model 3 e Model Y del 2021-2022 che utilizzano determinate versioni del firmware. L’unità di elaborazione centrale (CPU) dell’infotainment potrebbe surriscaldarsi durante la preparazione o il processo di ricarica rapida, causando un ritardo o il riavvio della CPU“.
Durante le fasi di ricarica, non è un rischio per la sicurezza che giustifica un richiamo, ma NHTSA determina che è necessario un richiamo ufficiale poiché può influire su funzioni critiche durante il precondizionamento del pacco sulla strada per un Supercharger. Tesla ha scritto nell’avviso di richiamo.
“Una CPU in ritardo o riavviata può impedire allo schermo centrale di visualizzare l’immagine della telecamera per la retromarcia, la selezione delle marce, le impostazioni di controllo della visibilità del parabrezza e le spie, aumentando il rischio di incidenti. Tesla eseguirà un aggiornamento software over-the-air (OTA) che migliorerà la gestione della temperatura della CPU, gratuitamente. Le lettere di notifica del proprietario dovrebbero essere inviate per posta il 1° luglio 2022. I proprietari possono contattare il servizio clienti Tesla al numero 1-877-798-3752. Il numero di Tesla per questo richiamo è SB-22-00-009“.
Per l’esattezza, sono 129.960 i veicoli Tesla interessati, divisi per: Model 3 2022, Model S 2021-2022, Model X 2021-2022 e Model Y 2022. Come al solito, Tesla contatterà i proprietari specifici con un avviso di richiamo ufficiale, ma la correzione del software sarà probabilmente già inviata all’auto.
Ultimamente, Tesla ha dovuto emettere molti richiami, ma la maggior parte di essi erano problemi minori che sono stati risolti da semplici aggiornamenti software via etere, senza dover intervenire a fondo sulla vettura. Quello che può sembrare un difetto di fabbrica, in realtà mette in evidenza uno dei maggiori vantaggi dell’azienza americana rispetto al resto del settore: l’alto livello di connettività nei suoi veicoli e la sua mancanza di affidamento su rivenditori di terze parti per la loro manutenzione.