Prima nella Classifica Costruttori, al momento la Ferrari sembra essere un passo avanti a tutte le altre scuderie di F1.
Dopo due Gare di calendario, sembra chiaro chi sarà l’antagonista di Mercedes e Red Bull, per questa stagione. La Ferrari, che al momento non guida solo la graduatoria dei Costruttori, ma ha anche primo e secondo atleta, in quella dei Piloti. E non sono solo i risultati, a far pensare che è giusto essere ottimisti.
Certamente, questa è la miglior Ferrari, almeno dal 2018 ad oggi, con Charles Leclerc e Carlos Sainz, che una stagione ciascuno avevano esaltato i tifosi, ma stavolta lo fanno insieme e con piazzamenti più importanti. Partiamo da due dati che fanno riflettere. In entrambe le prime Gare, il giro veloce è sempre stato Ferrari. In più, le Rosse al momento hanno accumulato 78 punti, Red Bull, solo 37.
La Ferrari non sbaglia un colpo
A Jeddah, la scuderia rossa ha scelto una strategia che ha portato Leclerc ad avere ancora gomme con cui sperare in un sorpasso, domenica scorsa. Il problema, è stato portato da una bandiera gialla, che ha ridotto i tempi al monegasco, ma la gara saudita, non è andata così male. Ed è intanto, emerso un dato importante che aiuterà tutti a capire il futuro, già da Melbourne, circuito già decisivo per la Ferrari. E cioè, che se il rettilineo è amico della RB18, invece la F1-75, sfrutta meglio le curve. Questo, per le due diverse scelte sul carico aerodinamico. Ma a quanto pare, la Rossa ha un vantaggio.
Verstappen infatti, ha ammesso di non saper ancora dare un giudizio, sulla sua Red Bull, mentre anche se sul sottoscocca sono state applicate modifiche per tenere meglio sotto controllo il rimbalzo sui rettilinei, la F1-75 sembra esser guidata sempre allo stesso modo, dai test di Barcellona. Sia Red Bull che Mercedes invece, non hanno portato vetture totalmente nuove in Bahrain ma quasi, ed ecco che per i piloti, tutto è meno facile.
Poi ci sono i telai, quelli che praticamente nel 2021, a un certo punto le Ferrari hanno smesso di rinnovare, per lanciarsi direttamente su quello del 2022. Come il satellite Haas, alla fine è stato scelto di avere le sacche laterali, larghe, lunghe e alte. Mentre per quanto riguarda la zona posteriore, la scelta è ricaduta su un airbox stretto e piatto che potesse permettere il flusso ottimale dell’ala posteriore e il perfetto supporto del diffusore.
Infine c’è il motore. A Maranello ci hanno lavorato a lungo, permettendo oggi ai piloti di essere meno vulnerabili nel rettilineo. Gli ingegneri, hanno eliminato tutte le difficoltà dell’ultimo creato, per costruirne uno tutto nuovo: turbocompressore e MGU-H sono stati totalmente ricostruiti quest’anno. Binotto, ha parlato così del fattore-motori: “Abbiamo compensato il nostro svantaggio sugli altri. Ma penso che le quattro Power Unit siano abbastanza vicine tra loro”. Sì, ma con i motori Ferrari che per ora, sembrano essere più avanti.