Il boss contro le novità che ci saranno in F1: “Non cambia nulla”

Il tetto di spesa è stato sbandierato come soluzione ai mali della F1, ma per uno dei team principal si tratta di un provvedimento inutile.

Era stata annunciato come il provvedimento decisivo contro la mancanza di spettacolo nelle gare del Circus, ma i dubbi c’erano e restano. Il budget cap progressivo partito nel 2021 da 145 milioni di dollari e nel 2022 fissato a 140, potrebbe non dare i risultati sperati.

F1 (GettyImages)
F1 (GettyImages)

La FIA e le scuderie avevano convenuto che fissando un massimo di risorse spendibili su ciascuna monoposto, il livello delle prestazioni si sarebbe avvicinato , annullando o comunque riducendo il gap che notoriamente separa i top team da quelli minori.

In effetti il campionato scorso qualche fugace sorpresa ce l’ha regalata, ad esempio in Ungheria con la vittoria di Ocon, o a Monza con quella di Ricciardo, piuttosto che i podi di Gasly in Azerbaijan e Alonso in Qatar. Ma probabilmente, anzi, certamente, è ancora troppo poco. Spesso queste sorprese sono avvenute in occasione di GP rocamboleschi, dove i big sono mancati per incidente o problemi vari, di conseguenza non si possono ascrivere al tetto di spesa.

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F1: perché il budget cap non è una soluzione vincente

Piuttosto perplesso sulla scelta di porre un freno all’impegno economico di ciascuna equipe presente in griglia, il responsabile dell’Alpha Tauri Franz Tost ha asserito che anche in un anno in cui si partirà tutti da zero come quello che ci apprestiamo a vivere Mercedes, Red Bull e Ferrari avranno sempre una marcia in più.

Il motivo riguarda l’equipaggiamento a disposizione delle squadre di secondo piano, in particolare gallerie del vento e simulatore, in deficit rispetto a quelli dei costruttori.

La differenza in termini di infrastrutture è abissale“, ha dichiarato l’austriaco a Motorsport.com spiegando come queste siano diventate essenziali in uno sport in cui le prove in pista sono quasi nulle. “Per quanto ci riguarda siamo in procinto di creare un nuovo edifico. I lavori dovrebbero terminare nel 2024 e ci sono altri progetti in corso per compiere un salto di qualità. Tuttavia non saremo certo gli unici a rimboccarci le maniche”.

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Convinto che nonostante il denaro a disposizione le possibilità di aggancio ai migliori in futuro saranno al lumicino, il 66enne ha mostrato maggior ottimismo per quanto concerne il presente e la campagna al via dal Bahrain il prossimo 20 marzo. “Il nostro gruppo aerodinamico ha lavorato bene, così come i nostri ingeneri. La AT02 era una buona macchina, per cui credo che anche la AT03 lo sarà altrettanto“, ha chiosato forte della consapevolezza di un arrivare da un mondiale discreto.

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