Il boss della Mercedes, Toto Wolff, ha ammesso che da molti anni frequenta una psichiatra per combattere la depressione che lo affligge.
La stagione di F1 sta per prendere il via e l’attesa tra i tifosi è alle stelle. La sfida tra Red Bull, Ferrari e Mercedes potrebbe catturare l’attenzione per tutta la stagione, nella speranza che l’equilibrio regni sovrano. Toto Wolff e Christian Horner hanno fornito alla Scuderia modenese il ruolo di grande favorita, ma Mattia Binotto ha subito risposto dichiarando che il Cavallino sarà l’outsider.
In questo periodo dell’anno è normale cercare di scaricare la pressione sugli avversari, ed all’interno del team di Brackley sono maestri in questo. Una battaglia tra tre squadre diverse per il titolo mondiale non si vive dal 2010, quando i due piloti della Red Bull, Sebastian Vettel e Mark Webber, la Ferrari di Fernando Alonso e la McLaren di Lewis Hamilton arrivarono alla sfida finale di Abu Dhabi con la possibilità di vincere il titolo. Alla fine, la spuntò il tedesco che regalò la prima gioia alla squadra di Milton Keynes.
Tuttavia, il ruolo di favorito va a Max Verstappen ed alla RB18, con la Ferrari molto vicina e la Mercedes in zona podio. La W13 non è apparsa ancora pronta per giocarsi la vittoria, come si evince dalle parole dei piloti e di Toto Wolff. Il manager austriaco ha iniziato ad incensare il Cavallino sin dai test di Barcellona, sottolineando che la F1-75 è in possesso della miglior power unit dell’intera griglia.
Il team principal delle frecce d’argento ha patito la prima sconfitta mondiale ad Abu Dhabi, quando Hamilton è stato beffato da Verstappen, confermandosi comunque campione dei costruttori. Sotto la sua gestione sono arrivati otto titoli a squadre e sette tra i piloti, per un totale di 15 successi su 16 allori disponibili.
Un rendimento impressionante, che non è bastato per placare la sua vistosa rabbia dopo la bandiera a scacchi di Yas Marina. Personaggi come lui sono dei vincenti nati, che non accettano minimamente l’idea di essere battuti. Il temperamento dell’ex pilota e marito di Susie Stoddart (che ha ora acquisitio il cognome di Toto) hanno permesso alla Stella a tre punte di diventare e restare un punto di riferimento per quasi un decennio, con l’intenzione di tornare a dominare la scena.
Toto Wolff, il racconto della sua depressione
La vita dei membri del paddock di F1 è molto stressante. Per gli appassionati di motori, il sogno di lavorare in quell’ambiente accompagna le loro vite sin da bambini: c’è chi vuole fare il pilota, chi il meccanico, l’ingegnere, l’addetto stampa o il giornalista, ma è indubbio che si tratta di una professione molto stressante, come testimoniato proprio da Toto Wolff.
Lo scorso anno, il manager austriaco aveva raccontato di aver sofferto di fortissime emicranie, che gli avevano fatto accarezzare l’idea di un addio al Circus. In un’intervista al “Sunday Times“, Toto Wolff ha raccontato dei suoi problemi di salute mentale, che sono iniziati molto tempo prima che diventasse il team principal più vincente degli ultimi anni.
“edo uno psichiatra dal 2004. Penso di essere stato lì per oltre 500 ore. Ho avuto ed ho ancora problemi mentali. Cercare aiuto è un modo per superare i miei problemi perché mi aiuta a raggiungere il potenziale che non riesco a sfruttare, quello che a volte resta soffocato dalla sofferenza“.
“Non ho mai avuto problemi con lo stigma. Alcune delle persone di maggior successo sono molto, molto sensibili. Se sei molto sensibile, significa che sei molto vulnerabile. Senza entrare troppo nei dettagli, ti puoi sentire depresso ed inadeguato. Tutto dipende da come ti guardi“.
“Celebrità che sembrano avere tutto, in realtà incontrano problematiche impensabili, penso sia nostro dovere dire che stiamo ricevendo aiuto. Va bene anche chiedere aiuto. Anche Simone Biles (ginnasta ndr) e Naomi Osaka (stella del tennis, ndr) vanno apprezzati, perché hanno tirato fuori le loro sofferenze“.