La truffa della chiamata persa, ecco come fanno a prendersi tutti i soldi del nostro conto, con uno squillo
Ormai siamo abituati a sentircelo dire, i nostri smartphone possono metterci in pericolo in qualsiasi momento. Purtroppo la colpa è spesso dei soliti truffatori che si inventano sempre più metodi per non farsi riconoscere e prelevare senza farcelo capire, i nostri soldi.
Per fortuna però, ora che di truffe tramite il web ed i cellulari, ne conosciamo tantissime, la soglia dell’attenzione è sempre più alta, anche se potrebbe abbassarsi un pochino con l’estate, le vacanze ed il relax. Gli sms, le mail e le app di messaggistica, sono i maggiori veicoli per i malintenzionati, ma attenti a questo nuovo metodo.
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Il problema, come detto, è che lo smartphone offre troppe possibilità per credere che una volta imparate le truffe dei falsi sms delle banche o delle fine mail, i malintenzionati si fermino. Se ne inventano sempre delle nuove ed ecco un metodo abbastanza singolare, per rubare i nostri soldi. Il nome di questa irregolarità, è il Pingcalls, una semplice chiamata veloce, a cui non farmo in tempo a rispondere.
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Purtroppo è facile in questo modo, per i furfanti, riuscire nell’impresa. Il truffato, se non conosce questa modalità di trappola estorsiva, si fa vincere dalla curiosità e finisce per commettere l’unico errore che non deve commettere. Una chiamata che dura un attimo, meno di uno squillo, ed un numero sconosciuto sul nostro schermo. Spesso, inizierà con il +216, prefisso tunisino.
Il distratto utente punterà a richiamare quel numero, per capire come mai avesse ricevuto quella telefonata, ed ecco la trappola che scatta. Al richiamo, il truffatore risponderà e basta quello, per far sparire i soldi dal nostro conto e regalarli a lui. Basta non richiamare per non cascarci e proprio nel caso di possiblità di chiamate dall’estero per il nostro lavoro, allora aspettare che sia il numero che troviamo, a richiamarci, soprattutto se inizia con quel prefisso.