Il poker online è da sempre uno dei bersagli preferiti di truffatori e “furbetti”, che cercano di derubare poker room e utenti con varie tecniche. Il multi accounting è una delle più comuni: cerchiamo di capire di cosa si tratta e come proteggerci.
Il multi accounting è una truffa abbastanza comune tra i tavoli online di poker. A differenza di altre truffe, o modi di giocare scorretti, per mettere in campo queste azioni scorrette è quanto meno necessario, almeno per quanto riguarda gli utilizzi più efficaci e dannosi per gli utenti, di possedere un certo quantitativo di strumentazione e conoscenze tecniche.
Una difficoltà che non ha chiaramente azzerato il fenomeno, ma questa barriera all’ingresso, unita alle contromisure che le poker room online aggiornano di continuo, ha di certo aiutato a ridurlo in modo importante e sostanziale. Specialmente negli ultimi anni e grazie alla recente pandemia, che ha spinto tantissime persone a spostarsi, seppur temporaneamente, sulla versione a distanza del gioco.
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Cosa si intende per ‘multi accounting’
Fare multi accounting nel poker online significa banalmente aprire o controllare più account nella medesima poker room digitale. Fin dalla sua nascita, il poker online è stato il bersaglio preferito dei delinquenti digitali. Questo è stato dovuto principalmente a due fattori. Da una parte le difese delle poker room, non ancora preparate a gestire i continui e disparati attacchi, dall’altra per la poca dimestichezza che ancora gli utenti avevano con mouse e tastiera in quel periodo. Il multi accounting, almeno nelle prime fasi di vita del poker online, era la truffa più diffusa proprio per la sua semplicità.
Altra causa che ha aiutato e incentivato la diffusione del fenomeno, la convinzione comune che il multi accounting fosse un problema che causasse danni principalmente alla casa da gioco, piuttosto che agli utenti, che non segnalavano tali irregolarità e le consideravano un qualcosa di irregolare, ma in qualche modo accettato. Solo grazie ai rumorosi scandali che hanno coinvolto anche personalità di spicco nel poker mondiale, si è capita la gravità della situazione. Una volta venute alla luce le implicazioni anche a carico degli utenti e visto il modo con il quale questa truffa veniva messa in atto, si è deciso di prendere provvedimenti seri anche dal basso. Coinvolgendo anche i giocatori, che hanno iniziato a collaborare attivamente segnalando le irregolarità che incontravano tra i tavoli virtuali.
Come funziona il multi accounting
Se vogliamo pensare a tutti i modi di ottenere vantaggi illeciti dalla pratica del multi accounting, letteralmente l’unico limite è la fantasia. Si può partire da qualche pratica un po’ sul limite, cioè che seppur irregolari hanno un impatto minimo sullo svolgersi del gioco, fino a delle vere e proprie truffe su larga scala. Specialmente se questa pratica viene messa in pratica in combinazione con altre truffe che riguardano il mondo del poker digitale.
Vantaggi del multi accounting che fanno pochi danni agli altri player
Il vantaggio forse meno grave è quello del giocatore che, eliminato da un torneo o evento particolare prima della chiusura delle iscrizioni, si iscrive nuovamente alla stessa partita, magari con l’account di un amico o di un famigliare. Il regolamento ovviamente vieta di giocare con un account non proprio e, anche fosse, se un torneo è freezout, significa che una volta eliminati non si può entrare di nuovo. Altrimenti andrebbe offerta a tutti, per correttezza, la possibilità di fare un rebuy. Un altro modo di ottenere vantaggi scorretti consiste nell’aprire nuovi account per godere dei bonus di benvenuto offerti da alcuni provider. In linea di massima si tratta di una pratica che danneggia quasi esclusivamente la casa da gioco. Dobbiamo però considerare un aspetto, forse marginale, che va però a danno anche degli altri utenti.
Quando si gioca a poker, il poter avere uno storico delle mani disputate contro un tale giocatore, fa parte del gioco ed è parte dei fattori che si devono utilizzare per vincere. Nel momento in cui un giocatore cambia account ogni mese, lo storico sarà solo nelle sue mani, mentre i suoi avversari non avranno statistiche o informazioni su un giocatore che magari hanno già incontrato in passato, ma con un altro nickname. Ciò, anche se in fondo non sposta poi così tanto, è comunque un vantaggio scorretto.
Quando il multi accounting fa molti danni agli utenti
Finora abbiamo visto pratiche che spostano il vantaggio di pochissimi punti a favore dei truffatori. Ci sono modalità di sfruttare il vantaggio derivato dal multi accounting che vanno però a incidere in modo più che sostanziale. Immagina infatti il baro che possiede più dispositivi e riesce a sedersi a un tavolo cash game occupando due o tre sedie e controllando quindi più di un giocatore. In questa situazione i vantaggi che il truffatore può ottenere sono enormi.
Già conoscere molte più carte degli altri può costituire un vantaggio non indifferente. Se ho tre account, posso di volta in volta scegliere in primis la mano migliore, e già questo sposta decisamente parecchio. In aggiunta ho la preziosa informazione che le quattro carte che ho scartato non rientrano più nei miei out o in quelli degli avversari. Se poi oltre ai vantaggi di cui sopra, si usano i diversi profili per fare una qualche sorta di “collusion” tra account, la cosa diventa seria. Un player che già si muove con buona maestria tra i tavoli e che in aggiunta può controllare più account, può diventare pressochè imbattibile. Sarebbe un po’ come per un pugile bendare gli avversari.
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I casi di multi accounting più famosi
I casi più clamorosi di multi accounting hanno interessato anche giocatori molto famosi, per questo motivo banditi dalle poker room in modo più o meno duraturo. Parliamo di player del calibro di Brian Townsend, Sorel Mizzi e Justin Bonomo. Altri due casi clamorosi sono balzati agli onori delle cronache, seppur gli autori non godevano di una fama neanche lontanamente paragonabile ai già citati campioni, ma che hanno comuqnue fatto molto parlare una volta scoperti.
Josh Fields aka JJProdigy
Agli inizi del duemila, nel periodo quindi in cui il poker online stava avendo la sua massima crescita, Josh Fields (conosciuto online con il nickname “JJProdigy”) era considerato uno dei più forti e promettenti player di poker online. La sua specialità erano i tornei.
Nel 2007 e i due anni successivi Josh venne beccato così tante volte a fare multi accounting che, oltre a guadagnarsi parecchi insulti dagli altri pro player che lo incontravano negli eventi dal vivo, è stato bannato a vita da Pokerstars e Partypoker. Le due enormi case da gioco online lo hanno bandito persino dagli eventi live che organizzano, seppure gira voce che ogni tanto riesca intrufolarsi ugualmente in qualche torneo, dove pochi conoscono la sua faccia.
Mark Teltscher aka thev0id
Mark Teltscher, conosciuto online come “thev0id“, era un player pressochè sconosciuto fino al 2008. In quell’anno il suo nome è improvvisamente apparso sulla bocca di tutti nell’ambiente, ma non certo per qualcosa di lodevole. Mark ha infatti partecipato al Main Event delle WCOOP 2008 con ben cinque account diversi. Con uno di questi, ufficialmente appartenente alla sorella Natalie, si è addirittura aggiudicato il primo posto.
Le WCOOP, per chi non le conoscesse, sono il più importante evento di poker online organizzato da Pokerstars, sulla falsa riga delle World Series Of Poker, giocate però dal vivo a Las Vegas. Qualche giorno dopo il termine dell’evento, PokerStars ha certificato l’azione fraudolenta da parte del giocatore, ha deciso di annullargli la vincita e consegnarla al secondo classificato. Natalie Teltscher ha provato a fare causa a PokerStars nel giugno del 2008. Dopo soli due mesi la causa è stata però ritirata e Natalie ha ammesso di non esser stata lei a giocare.
Come difendersi dal multi tabling
C’è da dire che oggi la situazione è enormemente migliorata rispetto alla “giungla” di qualche anno fa. Tutte le maggiori poker room online hanno preso potenti contromisure per contrastare il fenomeno e, anche qualora non si riuscisse a cogliere il baro con le mani nella marmellata, andare e ricostruire l’accaduto per intervenire a posteriori è diventato abbastanza semplice. In questo modo i provider possono ricostruire gli eventi e congelare o sequestrare direttamente i proventi illeciti per risarcire i giocatori truffati. Come in tutte le cose c’è stato un po’ un tira e molla tra le case da gioco digitali e i truffatori. Dapprima si è iniziato a legare gli account ai codici fiscali e i documenti.
Poi, quando i truffatori hanno iniziato a usare documenti di altre persone hanno aggiunto il controllo degli indirizzi IP. Una volta, come adesso, diventato semplicissimo per chiunque nascondere o mascherare il proprio IP, i provider stanno lavorando su algoritmi e IA. Come in molte altre situazioni legate al gioco scorretto o alle truffe online, la nostra miglior difesa è tenere la soglia di attenzione alta. Ogni volta che si notano situazioni sospette segnalarle allo staff di sicurezza della poker room è il modo migliore per contribuire a contrastare il fenomeno. Facendo così, anche le nostre chance di ottenere un risarcimento nel caso venisse confermato l’accaduto, sarà molto più semplice.