In Tv, Helmut Marko ha parlato di Tsunoda, del suo talento ma anche dei problemi che sta creando. E ha annunciato una clamorosa decisione.
Di sicuro non passa inosservato nel paddock della F1 uno come Yuki Tsunoda. Il giapponese classe 2000 ha esordito lo scorso anno nel Circus, attirando immediatamente l’attenzione di media e tifosi. Era ormai parecchio tempo che un nipponico non si affacciava nel campionato motoristico più famoso al mondo e l’attesa era tanta per capire cosa avrebbe potuto combinare questo ragazzo. Anche perché le premesse c’erano tutte per diventare un ottimo pilota. Vincitore del campionato di F4 giapponese nel 2018, l’anno successivo è sbarcato in Europa per poi esplodere nel 2020 in F2, quando ha chiuso la stagione al terzo posto.
Risultati che gli hanno regalato nel 2021 un sedile in F1 e non in un team qualunque ma in Alpha Tauri, ossia l’anticamera dei “grandi”, la Red Bull. Una grande occasione che ha subito colto al volo, andando a punti già nella gara d’esordio. Poi, tra alti e bassi, altri sei piazzamenti, con un quarto posto nell’atto finale di Abu Dhabi che faceva ben sperare per il 2022. Per ora Tsunoda ha già migliorato quanto visto lo scorso anno, ma sembra non bastare.
Marko pronto ad “aiutare” Tsunoda
Se c’è qualcuno che lo ha messo nel mirino soprattutto nelle ultime settimane, quello è il boss Helmut Marko, che non ha esitato ad etichettare Yuki Tsunoda come il “figlio problematico” della scuderia Red Bull. Le esplosioni radio piene di imprecazioni del giovane pilota giapponese sono diventate una caratteristica della sua stagione da rookie in Formula 1. E anche quest’anno non è stato da meno. L’ultimo episodio è accaduto proprio a Silverstone, dove si è scontrato con Gasly mentre cercava di superarlo al Village Corner. Un episodio che lo ha costretto a scusarsi non solo col compagno di box ma con tutta la scuderia.
Secondo Marko, che ha parlato a Servus TV in Germania, l’ira di Tsunoda ne sta limitando la sua velocità in pista e quindi il team ha deciso di intervenire per risolvere la situazione. Come? Semplice: assegnandogli una figura molto particolare. “Abbiamo organizzato per lui una specie di psicologo affinchè lavori con lui, perché ha continuato a inveire e questo ne limita le sue prestazioni”. E ha aggiunto: “Tutti dovremmo tenere sotto controllo le nostre emozioni. Grazie a Dio Verstappen è calmo, il nostro ‘bambino problematico’ sotto questo aspetto è Tsunoda. Esplode in continuazione in radio, roba da non crederci“.
Marko ha poi approfondito i suoi pensieri sulle comunicazioni radio dei piloti con i loro ingegneri, e il consulente Red Bull ha affermato che le istruzioni fornite sono “in parte come quelle che ci sono a scuola guida”, con i conducenti che seguono le istruzioni date loro dal muretto box. Ma ha suggerito che i piloti non dovrebbero ricevere questo tipo di informazioni durante le gare, in quanto li aiuta e toglie un elemento di indipendenza durante la guida: “Potresti limitarlo. E poi certe informazioni rendono tutto troppo più facile”. Chissà allora che non si inventi qualcosa e che magari non promuova un ritorno al passato, senza comunicazioni radio. Anche perché così toglierebbe un problema a Tsunoda. E anche lo psicologo.