L’ex pilota della Yamaha, Valentino Rossi, ha deciso di passare dalle due alle quattro ruote. Giacomo Agostini ha spiegato il suo punto di vista.
Lasciare la categoria che lo ha reso una autentica leggenda, deve essere stata la decisione più difficile della vita di Valentino Rossi. Quest’ultimo ha trascorso tutta la sua esistenza in sella alle moto, dalla sua Tavullia ai vertici del campionato del mondo della MotoGP. L’addio nel 2021 ha commosso tutti, tranne che lo stesso pilota della Yamaha che ha lasciato con un sorriso la pista di Valencia, teatro dell’ultima gara in top class del pesarese.
Valentino Rossi ha deciso di fermarsi al termine di una stagione con più ombre che luci. Il nove volte campione del mondo può essere, certamente, soddisfatto dei traguardi raggiunti in carriera. Il Dottore proseguirà la sua storia professionale nell’automobilismo, altra grande passione del centauro. Vale non vuole semplicemente partecipare, ma rimanere ad altri livelli anche sulle quattro ruote. VR46 si sta allenando duramente per riuscire a essere pronto in vista della prossima stagione. L’ex pilota della Yamaha prenderà parte alla gara endurance della 12 Ore del Golfo insieme al suo amico storico Uccio e al fratello minore, Luca Marini.
Giacomo Agostini, a quasi ottant’anni, ha analizzato in un’intervista rilasciata a Moto.it la scelta di Valentino Rossi. Il pilota più titolato nella storia del Motomondiale ha vissuto una epoca molto diversa rispetto a quella attuale. “Io ho iniziato a 18 anni e mezzo – ha esordito il centauro bresciano – tu scherzi ma è vero: sarei molto più ricco, sarei ancora più popolare perché oggi la fortuna è che ti vedono nello stesso momento in tutto il mondo. Immaginati: il pilota italiano con moto italiana che vinceva così tanto. Ecco perché ho sempre voluto il casco tricolore. Oggi, con la comunicazione che c’è, Ago e la moto italiana sarebbero la dimostrazione che la tecnologia italiana vince in tutto il mondo…“.
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L’opinione di Ago sulla scelta di Valentino Rossi
Il pilota bresciano aveva un carattere molto diverso rispetto a quello di Valentino Rossi. Era anche un momento storico differente, c’era più formalità e un costume rigoroso. Secondo l’opinione di Agostini all’epoca ci si vergognava a fare ciò che ha fatto Rossi in pubblico. Il pilota bresciano ha raccontato un aneddoto che puoi esemplificare questo concetto. “Io mi ricordo che venivo a Milano magari a cena al ristorante e nascondevo la mia auto, avevo la Giulietta Sprint che all’epoca era bellissima. Ti rendi conto? Eravamo più riservati e i ragazzi di oggi non sono più così“, ha sentenziato Agostini.
Giacomo Agostini si definisce forse più innamorato delle moto rispetto a Valentino Rossi. Quando ha capito di non essere più all’altezza dei suoi fasti, anche per una questione di orgoglio, ha deciso di mollare. Giacomo Agostini ne ha viste tante e ha scampato tanti pericoli e, ad un certo punto, ha deciso di ascoltare i segnali che aveva ricevuto negli ultimi anni di carriera. Giacomo Agostini ha, inoltre, con successo, data l’esperienza, diretto il team Yamaha con il quale aveva corso negli ultimi anni della carriera. Valentino Rossi debutterà il prossimo anno, con il suo team VR46, nella classe regina ma ha deciso anche di correre sulle quattro ruote.
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“Credo che correre con le auto gli serva come è successo a me: un aiuto nello stacco. Se ami il tuo mestiere lasci il tuo amore, che non avrai mai più, quindi è dura. Lui ha tirato tanto prima di smettere, perché smettere non è mai facile“, ha concluso un saggio Agostini.