Il pilota della Yamaha, Valentino Rossi, ha un obiettivo ambizioso nella testa. Carlos Sainz gli ha augurato di conseguirlo con una tuta rossa.
A quarantadue anni Valentino Rossi è un pilota più che soddisfatto del suo percorso professionale. Ha vinto tutto quello che poteva nel motomondiale. Avrebbe potuto raggiungere quell’agognato decimo titolo nel 2015 o, magari, facendo scelte diverse in carriera. Il centauro di Tavullia, però, ha rischiato e ha goduto come pochi in pista. Se avesse deciso di rimanere in Honda, probabilmente, avrebbe superato Giacomo Agostini, quantomeno nel primato delle vittorie generali, ma non sarebbe stato un pilota così completo e stimato. L’italiano ha scelto la strada più difficile, non sempre la migliore e la più giusta, ma quella che avrebbe potuto renderlo una leggenda.
Dopo venticinque anni di carriera, il nome Valentino Rossi è scritto nella pietra e le sue 115 vittorie non rappresentano da sole la grandezza del personaggio. Nel corso della sua vita è diventato un esempio per tanti, dentro e fuori la pista, un campione che ha ispirato generazioni di piloti che lo hanno ammirato e, a volte, battuto. C’è chi non c’è mai riuscito, chi ha superato sé stesso per farlo e chi ha provato a limitarlo, ma a Valencia, per la sua ultima corsa in MotoGP, il campione uscirà tra gli applausi del pubblico e a testa altissima.
Chi ama il motorsport, non può non apprezzare Valentino Rossi. Ciò che ha reso unico Valentino è stato il suo temperamento. Per gli avversari è stato un piacere e una condanna sfidarlo in pista. Lo ha dichiarato Max Biaggi, eterno rivale sconfitto da Rossi, ma anche Pedrosa. Il pilota spagnolo non è mai riuscito a trionfare in MotoGP anche a causa delle performance del Dottore; tuttavia, prova una stima profondissima per l’italiano. “Sono qui per l’ultima volta di Vale – ha dichiarato l’ex pilota della Honda a Sky – ci siamo sfidati tante volte in pista, abbiamo fatto tante battaglie”.
Il futuro di Valentino Rossi
Il futuro di un campione come Vale non può che essere in pista. Continuerà ad investire il suo tempo da manager, seguendo la crescita di tanti giovani piloti che faranno capolino negli anni a venire nel motomondiale. In qualità di pilota, il pesarese, sperimenterà altre categorie, sfidando i campioni delle quattro ruote. Il nove volte campione del mondo ha mostrato per l’automobilismo un fascino enorme, sin da giovanissimo.
La sua carriera avrebbe potuto prendere un’altra piega quando si mise, per la prima volta, nell’abitacolo di una Ferrari da F1. L’ingegnere Luigi Mazzola e Michael Schumacher rimasero sbalorditi dalla performance di Rossi. Il campione tedesco diede dei consigli a Valentino che, immediatamente, si dimostrò molto competitivo. Dopo diversi test sulle piste di Fiorano e del Mugello, il rider della Yamaha decise di non lasciare le due ruote e di voler continuare nella classe regina.
Nella testa e nel cuore di un pilota competitivo come Valentino sarà sempre rimasto quel dubbio su cosa sarebbe accaduto se avesse scelto di correre per la Ferrari. In ottica 2022, non più in F1, questo sogno potrebbe riaccendersi, come ha svelato con una battuta Carlos Sainz Junior. Il madrileno ha voluto rendere omaggio a Rossi e in merito alla sua prossima avventura sulle quattro ruote ha dichiarato a Sky: “Non sarebbe male se lo facesse con un motore Ferrari”.
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Sarebbe affascinante vedere Valentino Rossi competere con la squadra di Maranello nella 24 Ore di Le Mans. La classica del Circuit de la Sarthe è uno dei sogni proibiti del campione di Tavullia. Papà Graziano, in una recente intervista, ha dichiarato che il desiderio di Valentino sarebbe quello di gareggiare a Le Mans.