Var anche in F1: la pazza idea per far contenta la Mercedes?

La F1 è sempre alla ricerca di novità regolamentarie e di nuovi modi per poter cambiare pelle, ma il Var sembra davvero una follia.

I cambiamenti e le novità sono il sale della vita, non solo in F1, ma anche nella vita di tutti i giorni e permettono di renderla più belle e piacevole, ma attenzione perché bisogno sempre cercare di ragionare e fare in modo che le modifiche siano in positivo.

VAR in F1 (GettyImages)
VAR in F1 (GettyImages)

Il Mondiale 2021 sarà ricordato non solo per essere stato uno dei più belli di sempre nella storia della F1 e aver regalato davvero un sali e scendi di emozioni continue, ma anche perché le polemiche che lo hanno accompagnato sono state davvero feroci.

All’interno del circus infatti nessuno se l’è mandato a dire e soprattutto tra Christian Horner della Red Bull e Toto Wolff della Mercedes sono spesso volate parole di fuoco che hanno acceso ancora di più gli animi.

“Autosprint” uscito nella giornata di oggi mette in copertina però una clamorosa rivelazione che potrebbe per sempre sconvolgere il mondo dei motori: l’introduzione del Var.

Parliamoci molto chiaramente, ogni amante dello sport ha la speranza che arbitri o giudici possano essere il più irrilevante possibile ai fini del risultato finale in modo tale che siano gli atleti a stabilire, sul campo o in pista, chi sia il numero uno.

Ben vengano quindi novità e introduzioni che possano limitare gli errori umani a livello decisionale, ma quello che sfugge a lor signori è che un Var esiste già in F1 e si chiama: investigazione.

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A differenza infatti de “L’occhio di falco” nel tennis o appunto il “Var” nel calcio, in F1 non è possibile bloccare l’evento per poter riguardare un’azione di difficile decisione e poterla cambiare, non si può certo tornare indietro, fermare tutti e decidere di far rifare la curva di San Paolo a Verstappen ed Hamilton, quindi che senso avrebbe questa modifica?

Il Var come aggiunta all’investigazione

La differenza dunque con il calcio sarebbe molto sostanziale e il problema è infatti l’impossibilità di ripetere o annullare un’azione per farla ripartire dal principio.

L’idea della FIA, che sembrerebbe essere decisamente spinta dal Presidente Ben Sulayem, prevede infatti la presenza fissa di un gruppo di esperti a Ginevra che collabori direttamente con i direttori di gara sparsi in tutto il mondo in vista dei vari GP.

La toppa però sembra ancora ben peggiore del buco, perché il problema che ha accompagnato questi ultimi anni di F1, non solo il 2021, è stata la mancanza di oggettività nel giudizio e il fatto di cambiare ogni volta i direttori di gara ha portato solamente a confusione.

La F1 è uno sport troppo diverso rispetto a tutti gli altri e se è vero che nel calcio, nel basket o nel rugby esistano arbitri più severi e altri più accondiscendenti, facendo variare in un modo o nell’altro la partita, nel mondo dei motori non è possibile.

Infatti la F1 è come se fosse un grande tribunale dove ogni evento fa scuola e un’azione non può e non deve essere valida per un pilota perché il direttore del Bahrain è di buon cuore e lascia correre, mentre quello dell’Ungheria è più rigido e severo, sono solo esempi.

Ci vuole uniformità di giudizio e un gruppo di esperti a Ginevra creerebbe solamente più confusione, perché alla fine a decidere sarebbero comunque sempre dei direttori di gara molto diversi tra di loro che avrebbero soltanto l’ansia di dover ascoltare anche il parere di qualcuno dalla Svizzera.

I direttori di gara devono avere lo stesso metro di giudizio, altrimenti si decida di mantenere sempre gli stessi per tutto il Mondiale, in modo tale che si possa così arrivare a una vera e propria applicazione delle regole.

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Diciamo che “Autosprint” ha voluto scherzare con tutti noi facendo una grande burla per farci ridere e discutere, ma siccome sappiamo l’affidabilità della fonte c’è da stare molto attenti al futuro della F1 perché una scelta del genere potrebbe essere davvero disastrosa.

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