Max Verstappen sta accarezzando l’impresa di porre fine al dominio Mercedes. Fernando ci riuscì nel 2005, dopo anni di vittorie Ferrari.
Il mondiale di F1 targato 2021 potrebbe entrare nella storia, con Max Verstappen che vuole diventarne il protagonista. Il leader del mondiale, che ha appena trionfato ad Austin, vanta ora 12 punti di margine su Lewis Hamilton, un gap non troppo importante ma che non fa dormire sonni tranquilli al rivale.
In particolare modo, in Mercedes erano convinti di poter dominare il GP degli Stati Uniti, su una pista che storicamente è favorevole al team di Brackley. La Red Bull invece, guidata alla perfezione dall’olandese volante, ha dominato ottenendo la pole e vincendo la corsa. Una mazzata per il sette volte campione del mondo che in Texas contava di tornare in testa al mondiale.
Le prossime due piste in Messico e Brasile sono, almeno sulla carta e guardando al passato, chiaramente favorevoli alla RB16B. Super Max potrebbe dare una bella svolta alla stagione, considerando che ad Interlagos è prevista anche la Sprint Race al sabato che regala 3 punti in più. Alzi la mano chi, ad inizio 2021, avrebbe scommesso su una situazione del genere, considerando che le monoposto sono lievi evoluzioni rispetto allo scorso anno.
I domini tecnici più chiari in questo nuovo millennio sono stati tre: quello della Ferrari tra il 2000 ed il 2004 (nel 1999 arrivò solo il titolo costruttori); Red Bull tra 2010 e 2013, seguito da quello Mercedes che dura attualmente. Qualora Max Verstappen dovesse riuscire a strappare il mondiale al grande rivale, potremmo essere davanti ad un’impresa.
Nel 2005, Fernando Alonso mise fine alla dittatura di Maranello grazie ad una Renault semplicemente perfetta. La Federazione Internazionale, forse stanca delle vittorie a ripetizione di Michael Schumacher, decise di rivedere i regolamenti, in modo da riequilibrare le carte in tavola.
Venne imposta la disputa di una gara senza la possibilità di cambiare le gomme, una vera e propria mazzata per la Bridgestone (che forniva Ferrari, Jordan e Minardi), mentre per la Michelin fu un’ancora di salvezza. Il gommista giapponese infatti, sin dal 2004 produceva mescole in grado di dare tutto in una distanza massima di 20 giri, per poi iniziare un degrado inesorabile.
Già da quella stagione invece, i francesi erano in grado di far durare i loro treni di pneumatici per la durata intera di una gara. Quanto accadde nel 2005 è facilmente immaginabile: la Bridgestone andò in crisi nera, trascinando nel baratro anche la Ferrari, che sino a quell’anno aveva cannibalizzato l’inizio del nuovo Millennio.
Le squadre che sfruttarono al meglio la situazione furono Renault e McLaren–Mercedes, ovviamente equipaggiate Michelin. Il team di Enstone prese il largo con un poker di vittorie nelle prime quattro gare, e Fernando poteva vantaggio di un vantaggio di 29 punti su Kimi Raikkonen, quello che sarebbe stato il suo rivale.
In realtà, una sfida punto a punto non ci fu mai. La freccia d’argento diventò ben presto imbattibile in termini prestazionali, ma il motore Mercedes accusava troppi problemi ed Iceman fu costretto a tanti ritiri. Tutto questo portò Alonso al mondiale, che conquistò in Brasile con ben due gare di anticipo.
Lo spagnolo divenne il primo pilota della sua nazionalità a riuscire nell’impresa, ma soprattutto aveva battuto la Ferrari e Schumacher, un dominio che sembrava impossibile da scalfire. Il duello tra i due ci fu nel 2006, e Fernando riuscì a ripetersi battendo proprio il Kaiser di Kerpen.
Come anticipato, la grande prova di Alonso avvenne l’anno successivo al primo titolo, quando resistette alla rimonta di Michael. Per tutta la seconda parte di stagione, l’asturiano ebbe una macchina meno competitiva del tedesco, riuscendo tuttavia a mettere le mani sul titolo, impedendogli di conquistare l’ottava corona iridata.
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Lo stesso obiettivo lo ha Max Verstappen, che si ritrova a fronteggiare un Hamilton che domina da anni e che va a caccia dell’ottavo mondiale. I corsi e ricorsi storici si ripetono da anni, ma le similitudini tra il biennio 2005-2006 e questo 2021 sono davvero tante. Per capire se l’esito sarà lo stesso, è necessario attendere ancora poco più di un mese.
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