Max Verstappen è un talento incredibile, ed il suo mentore lo accosta ad Ayrton Senna. Secondo lui, Masi deve mantenere il posto.
Che Max Verstappen sia un fenomeno non lo abbiamo di certo scoperto in questo 2021 che lo ha consacrato come campione del mondo. L’olandese, alla conclusione della sua settima stagione nel Circus, ha finalmente potuto mettere le mani sulla prima corona iridata della sua storia, dopo una lunghissima gavetta iniziata quando era minorenne.
La caratteristica incredibile della carriera del figlio di Jos è quella di aver corso sui kart sino al 2013, per poi passare alla Formula 3 europea dove ha corso solo una stagione in monoposto prima di debuttare in monoposto. L’orange ha bruciato le tappe, facendo sorgere diversi dubbi qualche anno fa sulla sua reale capacità di correre nella massima serie. Era l’agosto del 2014 quando la Toro Rosso lo annunciò come pilota ufficiale per l’anno dopo, al fianco di Carlos Sainz.
Voluto fortemente da Helmut Marko, Verstappen venne portato nel 2016 subito in Red Bull, con la quale divenne il più giovane vincitore di un Gran Premio della storia. A Barcellona, nel GP di Spagna, si impose quando era appena un 18enne, battendo le due Ferrari nel giorno del crash tra le Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg.
Da quel giorno in poi, gli autodromi iniziarono a colorarsi totalmente di arancione, costituendo un vero e proprio tifo da stadio in ogni angolo del mondo. Una cosa del genere non si era mai vista ad Abu Dhabi, dove una marea orange ha accompagnato il figlio di Jos al titolo mondiale, esultando come non mai al sorpasso decisivo effettuato nel corso dell’ultimo giro.
Mercedes, Toto Wolff velenoso: Verstappen paragonato a Maradona
I paragoni tra Max Verstappen ed i grandi del passato si sono sprecati nel corso di questi anni. Per la guida sul bagnato, specie per quello che fece nel 2016 in Brasile, viene accostato diverse volte ad Ayrton Senna, asso della guida sull’umido, condizione sulla quale ha costruito una gran parte dei suoi trionfi.
A proporre nuovamente questo paragone ci ha pensato Helmut Marko, che ha concesso un’intervista a “La Gazzetta dello Sport” lodando il lavoro strepitoso del suo pupillo: “Max è straordinario perché riesce a trasmettere subito velocità alla macchina, non gli serve pensarci troppo sopra. Poi è molto aggressivo, se ha una piccola possibilità di passare quello che ha davanti non si tira indietro“.
Subito dopo, Marko paragona Verstappen a Senna: “Max è un fenomeno anche sul giro secco, dove è dotato di una velocità naturale che mi ricorda Ayrton, l’unico dei grandi a cui lo accosto. Riesce ad andare oltre i limiti della macchina proprio come faceva il campione brasiliano“. Tra i due c’è uno splendido passaggio di consegne, visto che l’olandese ha riportato il titolo alla Honda 30 anni dopo l’ultima volta. Nel 1991 fu proprio Ayrton a farcela, a bordo della McLaren dotata del propulsore nipponico.
F1, Hamilton o Verstappen? I team principal si schierano
Riguardo al turbolento finale di Abu Dhabi, Marko ha concluso: “Hanno fatto un gran gesto rinunciando ad un ulteriore appello. Sono stati sfortunati ad Abu Dhabi, ma a noi era già capitato a Baku, Silverstone e Budapest. Ora c’è bisogno che la FIA non lasci solo Michael Masi nel futuro. Per me lui deve restare, anche se va supportato. Non deve essere più permesso ai team principal di disturbarlo durante la gara, caricandolo di troppa pressione“.
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