Max Verstappen si è scagliato contro la Federazione Internazionale, non astenendosi neanche da un giudizio sulla situazione russa.
Prime preoccupazioni per Max Verstappen in questi test invernali di Barcellona. Dopo aver inanellato ben 147 tornate senza alcun problema sulla sua Red Bull RB18 nella prima giornata, il neo-campione del mondo ha visto il compagno di squadra Sergio Perez fermarsi nella sessione di questa mattina.
Il messicano ha accusato un guasto al cambio che lo ha costretto a parcheggiare nel bel mezzo della carreggiata, poco prima dell’ultima chicane. Il guaio ha costretto i commissari ad esporre la bandiera rossa, e si tratta della prima in questi giorni di prove invernali. Niente panico nel box di Milton Keynes, dal momento che i test sono fatti appositamente per evitare che inconvenienti simili non avvengano in gara.
Il problema alla trasmissione è stato riparato in poco tempo, sotto lo sguardo attento di Verstappen che seguiva il tutto nel garage della sua squadra. Il campione del mondo si è detto molto soddisfatto della sua vettura, anche se sono apparsi alcuni limiti di bilanciamento che appaiono molto facili da risolvere.
La RB18 è sicuramente la monoposto più sofisticata dal punto di vista tecnico, soprattutto nella zona delle pance. Le bocche sono posizionate in una zona molto alta e sono piuttosto strette, con un cucchiaio nella parte inferiore che lascia spazio al grande canale che parte nella zona dei sidepod. Le due “zanne” posizionate lì terminano a pochi centimetri dalle ruote anteriori, come se Adrian Newey volesse ricreare l’effetto dei bargeboard, ora banditi dal regolamento.
Ci sarà da capire come verrà sfruttata la parte terminale delle fiancate, che ha una forma simile a quella dell’AlphaTauri e soprattutto della Red Bull del 2012, quando veniva sfruttato l’effetto coanda tramite gli scarichi. La sensazione è che il geniale progettista britannico abbia trovato una soluzione davvero innovativa.
Verstappen, duro attacco alla Russia ed alla FIA
Max Verstappen ha partecipato alla conferenza stampa andata in scena nel paddock di Barcellona, scagliandosi contro la decisione della Federazione Internazionale di licenziare Michael Masi: “Michael è stato sbalzato fuori dall’autobus. Per me quello che è successo a Masi è molto scorretto. Immagina se ad un arbitro si urlasse nell’orecchio in ogni momento come avvenuto ad Abu Dhabi. Il suo era un compito difficile e la decisione presa è errata“.
“Penso che Michael sia un uomo molto preparato e che con il giusto supporto avrebbe sicuramente potuto continuare a svolgere la sua mansione. Anche Charlie Whiting ha avuto aiuto e penso che sia una decisione sbagliata sostituirlo“. Il neo-campione del mondo ha parlato chiaro, affrontando anche un altro, serio argomento.
Il mondo è con il fiato sospeso per quanto sta accadendo tra Ucraina e Russia, con le truppe di Vladimir Putin che hanno iniziato l’invasione la scorsa notte. Negli ultimi giorni si erano sollevate delle voci relative alla cancellazione del Gran Premio di Sochi, che il pilota russo della Haas, Nikita Mazepin, aveva prontamente smentito.
Verstappen non ha usato mezze parole ed ha subito chiarito la propria posizione: “Credo che se un paese fa la guerra, non è giusto correre lì“. Ancor più duro Sebastian Vettel, che ha detto: “L’attacco è stato orribile, dal mio punto di vista non ho alcun dubbio: non andrò a correre a Sochi se la situazione non cambierà prossimamente“.