Helmut Marko ha parlato del finale di stagione, affermando che Max Verstappen non farà calcoli. L’olandese punta al top ogni fine settimana.
Il mondiale di F1 è ormai ad una svolta. Dopo il Gran Premio di Turchia, Max Verstappen era al comando del mondiale con 6 punti di margine su Lewis Hamilton, ma la situazione vedeva la Mercedes avvantaggiata dal punto di vista prestazionale. A Monza, in Russia e ad Istanbul infatti, la freccia nera aveva un altro passo rispetto alla Red Bull, cosa che le aveva permesso di fare il vuoto in classifica costruttori.
Ad Austin poteva arrivare il colpo di grazie, il contro-sorpasso di Lewis su una pista che avrebbe dovuto favorire la W12. Totalmente a sorpresa, la RB16B l’ha fatta da padrone, con un Max in formato mondiale che ha fatto segnare la pole per poi andare a trionfare in gara nonostante il sorpasso del rivale alla partenza.
La corsa texana è stata la prova della raggiunta maturità di Verstappen, che esattamente come in Francia ha dovuto cedere al sette volte iridato alla prima curva, mantenendo poi la calma sino al momento delle soste. Il Max di qualche anno fa si sarebbe subito lanciato al contrattacco, rischiando un incidente. Quello attuale sta gestendo in maniera impressionante la pressione, e con il trionfo di Città del Messico è volato a +19 nella classifica iridata.
Il Gran Premio del Brasile ha tutta l’aria di essere quello decisivo. Il gap tra i due piloti si è ampliato, anche se Hamilton è ancora padrone del suo destino. Vincendo tutte le ultime quattro gare infatti, il britannico si confermerebbe re della F1. Ad Interlagos è anche prevista una Sprint Race, evento che sia a Silverstone che a Monza aveva nettamente favorito l’olandese.
Verstappen, vietato fare calcoli
Sul finale di stagione è stato intervistato Helmut Marko, responsabile del programma giovani piloti e super-consulente della Red Bull. Lo scopritore di Verstappen e, prima ancora di Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo è fiducioso, consapevole di avere a disposizione un talento probabilmente ineguagliabile dalla concorrenza.
L’ex pilota è apparso tranquillo ai microfoni di “Motorsport Magazine”: “La Mercedes è un avversario molto difficile da battere, dobbiamo tenere la pressione alta e continuare a prefissarci obiettivi sempre più importanti. A San Paolo vogliamo fare una bella doppietta per tornare in testa anche al mondiale costruttori“.
“Max lotterà e cercherà di ottenere la vittoria in ogni gara. Non deve fare calcoli, ritengo sia una cosa sbagliata pensare solo ai punti che occorrono ad ogni week-end, alla lunga non è una cosa che ti aiuta. Inoltre, questa mentalità non rientra affatto nel suo carattere, lui punta sempre al massimo risultato“.
“La mia esperienza mi dice che bisogna sempre spingere al massimo, perché, se la si prende con calma, si possono commettere più errori. Max ci sorprende ogni volta di più, pensi che sia al massimo ma poi riesce sempre a migliorarsi in qualcosa. Le capacità, la concentrazione che ha a disposizione nonostante la giovane età è incredibile. Il vantaggio che ha nel mondiale è buono, ma non possiamo ancora fare calcoli“.
La Red Bull vuole anche il costruttori
Come anticipato, nel mondiale costruttori la Red Bull ha chiuso il gap dalla Mercedes. Grazie alle due vittorie consecutive di Verstappen ed ai due terzi posti di Sergio Perez, il team di Milton Keynes è ormai con il fiato sul collo nei confronti dei rivali. Helmut Marko vuole anche la corona dedicata alle squadre: “Siamo indietro di un solo punto, in Brasile vogliamo fare doppietta per passare nettamente al comando“.
Il finale del Gran Premio del Messico ha visto Max duellare con Valtteri Bottas, il quale era doppiato ma dotato di gomma fresca per “rubargli” il punto del giro veloce: “Max voleva provare a giocarsela, ma gli abbiamo detto di non perdere tempo con Valtteri che aveva chiaramente più velocità“.
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“Noi potevamo farlo con Perez, ma non ci siamo voluti prendere rischi inutili, anche perché avrebbe potuto passare Hamilton. Una manovra del genere sarebbe stata fondamentale per noi, c’è mancato poco. Ancora un paio di giri e ce l’avrebbe fatta“. Il messicano non è riuscito a regalare alla Red Bull la doppietta, risultato che manca dalla Malesia del 2016. In Brasile ci sono tutti i presupposti per riuscirci e per ipotecare i due titoli mondiali.