Il GP d’Italia poteva essere la grande occasione per Vettel, Alonso e Ricciardo per rilanciarsi. Invece è arrivata l’ennesima delusione.
Il GP d’Italia di F1 si è chiuso con l’ennesimo successo di Max Verstappen ma con un vespaio di polemiche che, c’è da scommetterci, accompagnerà la F1 da qui fino al prossimo appuntamento, quello di Singapore, dove l’olandese avrà la grande opportunità per chiudere con 5 gara d’anticipo la questione iridata. Un fatto questo che naturalmente rende ancor più amaro questo finale di stagione per la Ferrari, che dopo Imola è incappata in una serie negativa, che neanche le parole del gran capo John Elkann può smentire. Sta di fatto però che entriamo nella parte conclusiva del campionato 2022 che potrebbe dare però ancora tante soddisfazioni a Max e alla Red Bull.
Il campione del mondo in carica infatti nei prossimi appuntamenti può davvero battere il record di maggior vittorie in una stagione di F1. Con il trionfo sul circuito brianzolo, che quest’anno festeggiava i suoi 100 anni dalla nascita, è a -2 dal record di Michael Schumacher (stabilito nel 2004 con la Ferrari) e di Sebastian Vettel (nel 2013 con la Red Bull). Segno che il talento c’è eccome in questo ragazzo e che non è solo il mezzo a renderlo così vincente.
C’è però da sottolineare un fatto, ossia come questo GP d’Italia abbia visto il crollo di alcuni ex campioni che sembrano ormai in una parabola discendente che non può far altro che dispiacere i tifosi della F1. Parliamo di Sebastian Vettel, Fernando Alonso e Daniel Ricciardo. Tre campioni che a Monza, nel tempio della velocità, hanno vissuto parabole differenti ma dall’esito uguale.
Vettel-Alonso-Ricciardo, Monza amarissima
Di sicuro è stata un’ultima volta per Seb davvero da dimenticare. Lì dove nel 2008 cominciò la sua favola, con un successo incredibile con la Toro Rosso dopo la pole del sabato. A Monza il tedesco si mostrò veramente al mondo come il nuovo talento che prometteva di stupire. E così fu, visto che con il passaggio in Red Bull riuscì a portare a casa 4 Mondiali di fila. Con la Ferrari voleva ripercorrere la favola del suo idolo e mentore Michael Schumacher, ma la storia non è decisamente andata come voleva. Un po’ perché era una Rossa diversa da quella del passato, vuoi per colpe anche sue. Perché in due annate è stato lui a mancare negli appuntamenti chiave.
Davanti alla sua ex marea rossa voleva chiudere in bellezza, ma l’Aston Martin non è la vettura che si aspettava due anni fa, quella che doveva rilanciarlo. E proprio questo ha inciso nella scelta di dire basta a fine di questa stagione. Vettel però ci teneva da morire a fare un’ultima grande prestazione in quella Monza che ha tanto significato per lui. Anche un casco speciale per l’occasione, ma si sa, la realtà spesso è molto diversa dai propri sogni, dalle proprie aspettative. E il GP d’Italia è stata per il tedesco l’ennesima amarezza di una stagione da dimenticare, con un ritiro mesto che non fa onore al campione che è stato.
Stessa cosa dicasi per Fernando Alonso, che da quando ha annunciato il suo passaggio ad Aston Martin proprio per sostituire Vettel, ha visto troppi alti e bassi con un’Alpine che, a dirla tutta, mal sopporta l’asturiano. E pensare che con Renault Nando ha ottenuto i suoi unici Mondiali e lo lega un rapporto di profonda stima con i vertici. Invece tutto sembra andare a rotoli. La competizione con Ocon sembra averlo innervosito fin troppo, ma stavolta questo non c’entra. A Monza ha lottato come sempre, ma l’ennesimo problema tecnico lo ha costretto al ritiro. Il tutto dopo nuovi esilaranti scambi radio con il box, che sembrava non voler percepire i problemi al motore che lamentava Alonso. Per lui un finale di stagione che davvero non merita.
Diverso invece quanto sta vivendo Daniel Ricciardo, che la sua grande occasione se l’è giocata in Red Bull qualche anno fa ma che tra Renault e McLaren sembra aver mostrato il peggio di sè. L’australiano sembrava essere perfetto per emergere in F1, non solo per il talento ma anche per la verve che ha in corpo, che lo ha reso uno dei più amati piloti del Circus. Invece negli ultimi anni sembra aver smarrito la strada, tanto che ora, con il contratto rescisso a fine stagione, rischia di finire nel dimenticatoio. Sarebbe davvero un finale tristissimo di una carriera che avrebbe meritato ben altri risultati. C’era infatti chi, tra i tifosi e non solo, avrebbe sperato in un suo futuro in Ferrari. Ma con questi brutti risultati, il rischio è che tutto ormai sia perduto.
Il ko a pochi giri dal termine dopo un GP prima tra i migliori e poi lentamente scivolato in un anonima posizione, è la perfetta immagine del momento di Ricciardo. Ma si sa, i campioni sono destinati a chiudere, in un modo o nell’altro. E che ci piaccia o no, anche lo sport sa essere cinico a volte e spietato. Ma quanta amarezza hanno fatto Vettel, Alons oe Ricciardo…