Le considerazioni di Vettel in merito allo stato attuale della F1 non hanno lasciato indifferente il CEO Domenicali che promette azioni.
Diventato paladino dell’ambientalismo sulla stregua di Hamilton, o forse ancora di più, Sebastian Vettel non ha mai taciuto il proprio disappunto a proposito della strada intrapresa dal Circus. Convinto che non si sia fatto abbastanza per rendere lo sport più verde, in più di un’occasione lo scorso anno lo abbiamo visto agire in prima persona come quando ha affiancato una scuola elementare impegnata in un progetto relativo alle api, piuttosto che quando al termine di un GP è andato in tribuna a rimuovere tutti i rifiuti di plastica lasciati dagli spettatori.
“Le nostre macchine dispongono di motori super-efficienti ma totalmente inutili“, aveva detto in corso di stagione, puntando il dito contro le power unit piuttosto costose e assenti sulle auto di produzione. Aspetto di per sé contradditorio rispetto all’obiettivo del Circus che è il continuo flusso di informazioni tra le competizioni e la strada.
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Poco propenso a reputare i commenti del tedesco dell’Aston Martin come critiche, ma piuttosto come “impulsi positivi da una persona che è seriamente preoccupata per il futuro“, Stefano Domenicali ha promesso che le infinite discussioni sul tema non cadranno nel vuoto.
“La sostenibilità è il nostro faro e continueremo a perseguirla“, ha ribadito il manager imolese subentrato dal gennaio 2021 a Chase Carey al timone della massima serie. “Stiamo già introducendo il carburante bio che avrà un grosso impatto sulla mobilità globale e l’industria dell’automotive, e allo stesso tempo stiamo facendo pressione sui promoter dei singoli eventi perché riducano al massimo le emissioni di CO2“, ha aggiunto.
Come lo stesso ex Ferrari ha tenuto a precisare, però, i miracoli non sono possibili e dato che ad oggi la F1 non è la Formula E, al 100% elettrica, ci sarà sempre in ballo un compromesso tra ambizioni ecologiste e prerogative della disciplina.
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“E’ necessario trovare il giusto bilanciamento. Per quanto riguarda F2 ed F3 agiremo con maggiore celerità considerato che lì le vetture, i propulsori e il carburante sono standard, ma nella top class i costruttori hanno bisogno del tempo necessario per lo sviluppo”, ha chiosato il dirigente, in apparenza aperto ai richiami dei protagonisti del mondiale.