Vettel parla dell’eventualità che in F1 corra anche un pilota omosessuale: il tedesco ritiene che il campionato sia pronto.
Il futuro di Sebastian Vettel in Formula 1 è incerto. Il suo contratto scade a fine 2022 e il rinnovo con l’Aston Martin rimane un’incognita. I risultati e il fatto di intravedere del buon potenziale per il futuro saranno fattori determinanti.
Il quattro volte campione del mondo compirà 35 anni a luglio e non gli interessa restare sulla griglia solo per fare presenza. Vuole poter lottare per dei buoni piazzamenti, cosa che si è rivelata complicata.
Ai tempi della Red Bull era abituato a vincere titoli, poi in Ferrari ha comunque ottenuto podi e vittorie. Ora è difficile accontentarsi di stare al massimo in top 10, quando va bene. Il tedesco rifletterà molto e poi sceglierà se ritirarsi oppure proseguire con il progetto della scuderia di Silverstone.
F1, Vettel su piloti gay e comunità LGBT+
Vettel negli ultimi anni si è contraddistinto anche per aver più volte affrontato degli importanti temi sociali. Come il collega Lewis Hamilton, è molto sensibile ad argomenti come l’inclusione e la battaglia alle discriminazioni, ma è anche impegnato sulla sostenibilità ambientale. Più volte ne ha parlato e ha cercato di motivare la F1 a fare di più.
Intervistato da Attitude, il quattro volte iridato ha dichiarato che un pilota gay sarebbe il benvenuto sulla griglia del campionato: “Forse non sarebbe stato così in passato, ma adesso sarebbe il benvenuto giustamente. La presenza di un pilota omosessuale accelererebbe la rimozione dei pregiudizi e aiuterebbe a portare avanti il nostro sport. Sono fiducioso, credo che la F1 sia pronta”.
Vettel spiega che la situazione è molto migliorata rispetto a tempo fa e dunque è fiducioso di non vedere problemi nel caso in cui approdasse un driver omosessuale in Formula 1: “Il mondo è cambiato. Ci sono sempre state persone LGBT+ in F1, ma non posso parlare per loro. Certamente il fatto che il mondo si sia aperto li ha aiutati. La situazione sta migliorando”.
L’ex pilota di Red Bull e Ferrari spiega di non aver mai visto episodi di discriminazione nell’ambiente del Circus delle quattro ruote: “Non direttamente, l’ho saputo solo indirettamente per aver sentito parlare alcune persone LGBT+. Mi sono sentito male. L’omofobia è pregiudizio e il pregiudizio è sbagliato”.
La speranza di Vettel, ma non solo, è che nel mondo dello sport e del mondo in generale non vi sia più spazio per le discriminazioni. Le persone non vanno valutate per orientamento sessuale o colore della pelle, i metri di giudizio devono essere ben altri.