Senza giri di parole, Vettel critica la direzione tecnica presa dalla F1 dopo la prima giornata di test al Montmelo e ipotizza gare soporifere.
Proprio pochi giorni fa scrivevamo di una lettera redatta da tutti i piloti del Circus sotto il cappello dell’FDA per domandare alla FIA un intervento importante. Secondo i protagonisti del campionato, le corse stavano diventando un po’ troppo addormentate e scontate, con vincitori e podi uguali, nonché sorpassi privi di coraggio per via del DRS. Per questo era necessario un cambiamento radicale.
Ascoltati dai federali, i driver hanno ottenuto di risposta la tanto attesa rivoluzione tecnica che avrebbe dovuto debuttare nel 2021 se non fosse scoppiata la pandemia. L’idea era quella di ripristinare l’effetto suolo, così da limitare i disturbi aerodinamici e agevolare battaglie e avvicinamenti.
Però, come sempre, non tutte le ciambelle riescono con il buco e la F1 potrebbe aver toppato. Gli investimenti richiesti e lo stop allo sviluppo delle vecchie monoposto potrebbero non essere serviti a niente.
Questa è la paura che serpeggiava nel paddock del Montmelo nella serata di mercoledì, dopo il primo assaggio dal vero.
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In particolare, ancora a caldo al termine della sessione inaugurale di test al Circuit de Catalunya, Sebastian, sesto assoluto, ha preso in presto una frase pronunciata il 20 ottobre 1991 in quel di Suzuka da Alain Prost. Affermazione forte e pittoresca che poi diventò la scusa, o la ragione del suo licenziamento immediato dalla Ferrari.
“Nelle curve lente, l’auto è lenta come un camion a causa del peso elevato. Diversamente, in quelle veloci è davvero divertente da guidare”, il suo pensiero condiviso ad Auto Motor und Sport.
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“Anche qui però c’è un intoppo. Se si va troppo forte, il grip scema più rapidamente rispetto a quello delle vecchie gomme da 13 pollici, probabilmente per la minore elasticità”, ha denunciato le problematiche che potrebbero annullare gli sforzi fatti e anzi magari aggravare il rischio di assistere a GP trenino come in passato.