l videopoker sono dei classici giochi da casinò, molto conosciuti e apprezzati sia nelle case da gioco fisiche che online. Ma cosa ha in comune con il “vero” poker, oltre al nome? Esiste una strategia o è solo fortuna come le comuni slot machine?
Il videopoker offre da tantissimi anni delle esperienze di gioco avvincenti ed è decisamente facile da imparare, sicuramente in maniera molto maggiore rispetto al poker giocato al tavolo. Chiaramente, inutile a dirsi, la componente causale la fa da padrone e le azioni che il giocatore può compiere per influenzare l’esito della giocata non sono neanche lontanamente paragonabili allo spazio di manovra che abbiamo quando ci scontriamo con avversari in carne, ossa e fiches.
Nonostante quindi il videopoker sia quasi in tutto e per tutto analogo, quando non proprio una variante, delle slot machine, può essere interessante andare a vedere se le poche azioni che il giocatore può compiere durante la giocata, possano o meno battere il banco e se esistono strategie più o meno efficaci in tal senso.
La storia del Videopoker
Possiamo identificare la nascita del videopoker con la comparsa delle prime, rudimentali macchine a Las Vegas, negli anni ’70. Si trattava di macchine molto scarne e semplici, che inizialmente non attiravano più di tanto l’interesse e l’attenzione degli avventori, ma con il passare del tempo, il videopoker è diventato quasi un simbolo dei giochi da casinò, toccando una popolarità impensabile, alla luce della deludente partenza.
Tra le figure più importanti che hanno contribuito in modo fondamentale alla diffusione dei videopoker non si può che ricordare William Redd, detto Si Redd. Redd fu colui che per primo ha consigliato ai responsabili della Bally’s Gaming di avere un piano per introdurre un nuovo gioco di poker nei loro casinò.
Dopo che questi bocciarono la sua proposta, Redd si rivolse ad altre compagnie, fino a che non strinse l’accordo che cambiò la sua vita. Con l’appoggio del colosso del gioco d’azzardo Fortune Coin Company, nascerà SIRCOMA e le prime produzioni dei prototipi di videopoker.
Le prime versioni del gioco richiedevano due coppie per creare una combinazione vincente. Lo svolgimento del gioco, la distribuzione, il cambio di carte e lo “showdown” erano pressochè le stesse che troviamo ancora oggi. Il videopoker ha guadagnato però popolarità quando i giochi sono diventati più avvincenti e i punteggi che assegnavano diversi premi sono cambiati.
Redd cambiò quindi il nome di SIRCOMA in International Game Technology. Certamente il gioco non era pensato per i giocatori di poker professionisti o più attenti alla tecnica di gioco, ma il solo fatto di poter in qualche modo influenzare l’esito di una giocata eseguita in quella che di fatto era una slot machine, riscosse un enorme successo tra gli appassionati dei giochi d’azzardo.
Un successo che permane ancora oggi, non esiste casinò che non abbia al suo interno qualche macchina di videopoker, dalle più semplici e spoglie, alle più elaborate e curate graficamente.
Come si gioca al videopoker
Come già anticipato, il videopoker è un gioco semplicissimo, motivo in più che spiega la sua rapida diffusione non appena fatte le prime migliorie. Sebbene ci siano molte varianti del gioco, la stragrande maggioranza segue le stesse regole. Un mazzo da 52 carte che viene mischiato ad ogni round. Alcune varianti del videopoker consentono inoltre ai giocatori di selezionare il numero di mani che desiderano giocare.
Nelle versioni più diffuse, al giocatore è dato scegliere la size della puntata e se giocare mani singole o più mani consecutive. Dopo lo “shuffle” virtuale, il giocatore riceve le sue prime 5 carte. Come accade nel poker all’italiana, a quel punto si può selezionare quali carte cambiare e procedere con la conferma. Ricevute le nuove carte, si guarderà il punto formato e viene pagata la quota corrispondente. A mano di maggior valore, corrisponderà un premio proporzionalmente maggiore, spesso un multiplo dei precedenti o della puntata iniziale.
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Nei videopoker conta solo la fortuna?
Verrebbe da rispondere un secco: “si”, ma se proprio vogliamo, un minimo di influenza da parte del giocatore è naturalmente presente. Non sarà quindi solo fortuna al 100%, scegliendo in modo oculato quali carte scartare e quali tenere si può in piccola parte fare una differenza circa l’esito della giocata.
Per tagliare la testa al toro, teniamo come riferimento una scala ove negli scacchi la fortuna incide 1 e nelle slot machine incide 10. Possiamo dire, con un buon margine di approssimazione, che il poker tradizionale può posizionarsi tra il 3 e il 6, a seconda del livello dei giocatori e della struttura del torneo, ove la componente casuale per forza di cose inciderà in modo maggiore, specialmente nel breve termine.
E il videopoker? Beh, giusto perchè qualcosina davvero lo si può fare, possiamo tranquillamente metterlo su un 9. Poco sotto quindi le slot machine, ma neanche lontanamente paragonabile al poker giocato per davvero.