Hamilton è già stato messo da parte da Mercedes? Secondo l’iridato di F1 ’97 Villeneuve Russell sarebbe favorito dalla dirigenza. Ecco perché.
A sette gare dalla fine della stagione Russell viaggia in quarta piazza con un bottino di 188 punti, mentre Hamilton è giusto 30 lunghezze più indietro. Più di un GP di differenza. Un dato chiaro che la dice lunga su come sia stato il 2022 del sette volte iridato finora. Da leader indiscusso di casa Mercedes a inseguitore del giovane compagno appena arrivato. Il colpo psicologico non deve essere stato da poco.
Pur essendo molto vicino al boss Toto Wolff, Lewis sa bene che una scuderia è un’azienda. E come tale deve pensare al futuro. Un domani che non può essere da lui rappresentato avendo ormai raggiunto le 37 primavere e probabilmente esaurito le cartucce per i risultati che contano davvero.
Che dunque la Stella stia man mano convergendo verso l’ex Williams è certamente probabile.
Secondo Jacques Villeneuve l’ennesima dimostrazione di questo cambio di riferimento sarebbe stata la scelta di domenica scorsa a Zandvoort di privilegiare George nel pit stop sotto Safety Car, in modo da permettere al #63 di riprendere la corsa con le aggressive gomme soft, mentre il #44 naufragava con le medie, esplodendo in uno sfogo contro gli strateghi.
Hamilton passato dietro a Russell?
“Le gerarchie interne si stanno modificando e il driver di King’s Lynn sta diventando il leader“, ha affermato al sito Planet F1. Rapido ad abituarsi alla guida della W13 ad effetto suolo, il 24enne ha immediatamente convinto i vertici, certamente più soddisfatti di quando avevano nel box Bottas.
Va anche detto che Valtteri è sempre stato una seconda guida. Non lo stesso si può dire del campione di F3 e F2 rispettivamente nel 2017 e 2018. Lui è passato alle Frecce d’Argento con il solo intento di trionfare. Un target del tutto raggiungibile avendo le carte in regola per distinguersi, ma che al momento sembra lontano a causa di una monoposto competitiva come si sarebbe atteso.
“E’ stato lui stesso ad insistere per passare alla mescola più soffice“, ha rimarcato il figlio del grande Gilles, scandagliando il gran premio olandese del britannico. “Il suo team-mate. nonostante l’esperienza e i Mondiali conquistati non è stato in grado di farlo“, ha aggiunto stressando la mancanza di carattere di Ham, passivo davanti alle decisioni dello staff tecnico.
Per il 51enne l’asso di Stevenage non si sarebbe comportato bene neppure nella reazione al palese errore dei suoi, urlando in diretta e in pratica venendo zittito prima dal suo fido ingegnere Peter “Bono” Bonnington e in seguito dal responsabile dell’equipe, desideroso di lavare i panni sporchi in casa e senza processi mediatici.
“Quello che ha detto mi ha lasciato di stucco e pure il modo in cui lo ha fatto. E’ quasi arrivato all’insulto“, ha dichiarato il canadese apprezzando tuttavia il successivo sforzo di chiedere scusa. “Simili attacchi non sono adatti ad un campione. Specialmente alla luce di quanto la squadra ha fatto per lui negli anni, non avrebbe dovuto parlare così“, la sentenza senza appello del vincitore della 500 Miglia di Indianapolis nel 1995.