Walter Mazzarri, 60 anni il prossimo 1 ottobre, è il combattivo allenatore toscano che in queste ore ha preso il posto di Leonardo Semplici sulla prestigiosa panchina del Cagliari.
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Un biennale per l’ex tecnico di Napoli, Inter, Watford e Torino, che la dice lunga sulla volontà dei sardi (che gli hanno subito dato il benvenuto ufficiale sulla loro pagina instagram) di affidarsi a un uomo intelligente, esperto, pragmatico. Uno che in provincia è capace di dare il suo meglio. E che soprattutto ha a disposizione una formazione con un buon organico, che ha tutto il tempo di risalire la china.
Livornese doc di San Vincenzo, comune di 7mila abitanti, ruspante come la gente della sua terra, sanguigno. Lo era da giocatore, lo è da allenatore: grande lavoro sotto il profilo umano, non amante dei tatticismi esasperati. A Napoli lo ricordano con grande affetto, è stato protagonista, alla corte di De Laurentiis, dei primi difficili anni di assestamento degli azzurri nella massima serie. Ha plasmato Insigne, fu capace subito di legare con la piazza per la sua genuinità e per il cuore che è capace di dare in tutto quello che fa. A Torino, sponda granata, non è stato fortunato. A Milano, sulla panchina dell’Inter, raggiunse un dignitoso quinto posto con un ottimo rendimento esterno.
Oggi Mazzarri inizia probabilmente l’ultimo giro di boa della sua carriera di allenatore: Cagliari è una straordinaria occasione di rilancio personale. Il calcio, per Walter, è tutto, è la vita, è la passione, come quella che da calciatore lo mise in mostra con le maglie di Empoli e Reggina. Non un campione, ma un combattente mai domo.
La famiglia, i valori più importanti legati agli affetti, quelli Mazzarri non li ha mai messi da parte. Ma nei primi anni di carriera da allenatore, con le prime panchine lontano dalla sua Toscana, come quella di Acireale in Sicilia, Walter compie delle scelte dolorose.
La moglie Daniela, conosciuta giovanissima ai tempi di Empoli, la donna della sua vita, la compagna fedele, lo ha sostenuto sempre in tutto. Come quando Mazzarri decide che il piccolo Gabriele, nato da pochi anni, non debba fare la vita del “pendolare” dietro al papà allenatore. E così Walter e Daniela per anni portano avanti il loro matrimonio a distanza.
Il tecnico parte, lascia la famiglia a Livorno, e se ne va in giro per l’Italia. Trascorre qualche week end, con moglie e figlio, quando può, e poi si dedica a loro durante le estati. Daniela è una compagna meravigliosa, sa bene che la vita di Walter è il calcio, non potrebbe fare altro.
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Oggi, Mazzarri ammette che rimpiange di non essergli stato abbastanza accanto, che quando cerca di tenerlo stretto, come fosse ancora un bambino, il figlio si allontana. Ma non per mancanza di affetto, ma solo perché ormai è adulto, ha la sua vita. Dichiarazioni rilasciate riportate dal sito web FcInter1908.it alcuni anni fa, che riprese una intervista fatta a Repubblica dello stesso tecnico.
In cuor suo Walter spera e confida che un giorno possa capire le sue scelte, mentre adesso Daniela, con il figlio ventenne, ora può seguirlo, può stargli finalmente più vicino. Comincia l’avventura di Cagliari e Mazzarri, il toscano sanguigno di San Vincenzo, ha subito voglia di conquistare punti pesanti da mettere in cascina per la salvezza.
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