Wolff nuovo attacco alla FIA: “La F1 deve tornare ad essere uno sport”

Il team principal della Mercedes Wolff ribadisce il proprio pensiero sulle azioni della FIA e spiega perché la sua squadra ha perso il titolo piloti.

Toto Wolff (Getty Images)
Toto Wolff (Getty Images)

Toto Wolff non ha mai nascosto la propria amarezza per il mondiale sfuggito dalle mani di Hamilton all’ultimo miglio. Anzi, al contrario, in mondovisione tra Jeddah ed Abu Dhabi ha mostrato un volto di sé che molti non conoscevano. Irato, iracondo, alterato con la Federazione perché non faceva il suo gioco. Insomma, un bel mix di antisportività. Però giudicare è facile quando non ci si trova nei panni della persona. E chissà, forse un po’ tutti, davanti ad un esito “infausto” che si stava avvicinando avremmo sbraitato via radio chiedendo, a chi in quel momento aveva il potere, di intercedere per noi.

Ancora frustato e deluso per un risultato che prima del via della stagione 2021 sembrava invece scontato, il manager austriaco ha rinnovato alla FIA il suo invito a migliorare le cose per il futuro. Perché la F1 non sia in balia del vento e delle decisioni casuali. In sintesi, per dirla alla Marco Pantaniregole sì, ma uguali per tutti“.

Prima dell’inizio della nuova stagione deve essere fatta chiarezza, in modo che ogni pilota, ogni squadra ed ogni tifoso sappia cosa è permesso e cosa no“, ha dichiarato ad Auto Motor und Sport domandando fatti e non parole, nonché il ritorno ad una classe regina dell’automobilismo che sia sport più che mero intrattenimento.

L’accusa velata di Toto Wolff: “Ecco cosa vorrebbe Hamilton”

Cosa è mancato alla Mercedes per dominare: parla Wolff

Se le azioni federali bruciano ancora, la Stella ci ha messo del suo per arrivare all’inatteso ko. Verstappen è stato certamente più costante, rapido e vincente, ma lei ha spesso sbagliato strategia, accusando altresì noie di affidabilità a cui non era abituata, e un leggero deficit di potenza.

Non abbiamo perso per colpa della power unit, anche se è vero che abbiamo avuto problemi per la prima volta in otto anni“,  ha commentato il 50enne. “All’inizio sembrava essere un intoppo legato ad un componente difettoso ed invece in seguito la questione è apparsa più seria“.

Accettato a malincuore l’esito di una campagna andata come non avrebbe dovuto, per la Mercedes potrebbe presentarsi un ulteriore inciampo rappresentato dal fatto che grazie alla rivoluzione tecnica tutti sono partiti da un foglio bianco e chiunque potrebbe averne approfittato.

Mi aspetto di vedere monoposto simili tra loro, più di quanto si creda“, ha sostenuto minimizzando i rischi di imboscate ed escamotage studiati ad hoc da qualcuno per avvantaggiarsi. “Ci potrà essere qualche differenza,  ma alla fine la situazione sarà equilibrata ed allineata. Non ci sarà più un’equipe un secondo davanti a tutti. Il budget cap non credo lo renda possibile”.

E proprio sul tema tetto di spesa, Wolff si è dichiarato compiaciuto del fatto che si sia posto un freno alle spese pazze dei grossi costruttori.

Si stava degenerando a causa di una corsa agli armamenti tra Red Bull, Ferrari e noi“, ha analizzato soffermandosi sulla mole di investimenti fatta dai big per recuperare terreno. “Adesso sarà tutto diverso. Penso che avremo almeno 5 o 6 team in grado di dire la loro in futuro. E’ certamente un bene per lo sport che non vi sia una supremazia“, ha chiosato esaltando l’acclamato ritorno a corse più vive e combattute, sempre che le wing car possano davvero garantirlo.

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