Il tribolato inizio di campionato da parte della Mercedes ha mandato in crisi il boss Wolff, che ora si aggrappa ad un solo aspetto della squadra.
Dai test invernali ad oggi la Mercedes ha dovuto mandare giù parecchi bocconi amari. Partita con tutte le buone intenzioni del caso di confermarsi al vertice tra i costruttori, e soprattutto motivata a battere la Red Bull e Verstappen nello specifico tra i piloti, la Stella si è trovata a fare i conti con una realtà parecchio diversa.
Messa in crisi da un progetto probabilmente non indovinato e da un porpoising che la sta punendo più delle dirette concorrenti, la scuderia di Stoccarda attualmente sta cercando di capire come risolvere i problemi che la attanagliano per tentare se non altro di avvicinarsi alle due big di test.
Wolff: Hamilton e Russell rappresentano la salvezza?
Facendo un primo bilancio del mondiale di F1 finora, il team principal delle Frecce d’Argento Toto Wolff ha individuato in Lewis e George l’unico punto di forza della squadra. A dispetto di quanto si poteva credere trattandosi di due personalità di rilievo, la loro collaborazione prosegue a gonfie vele e senza tensioni.
“Lavorano molto bene assieme e non ci sono frizioni tra loro. Al contrario sono positivi e produttivi. Dunque, non potrei essere più felice“, ha argomentato ad F1i.com. “Sono tra i migliori del lotto e meritano una vettura competitiva e una power unit in grado di lottare per gli avamposti, non di essere doppiati“, ha aggiunto con riferimento a quanto avvenuto ad Imola, nella fattispecie con Ham.
E per restare in tema del sette volte iridato, il manager viennese ha negato un suo tracollo a favore del giovane vicino di box. “La mancanza di performance non è colpa sua, ma della macchina”, ha sottolineato sostenendo di sentirsi in dovere di proteggere colui che ha garantito a lungo il successo dell’equipe.
Per rafforzare la sua tesi il 50enne ha ricordato come già nel 2021 quando ad un certo punto la W12 non era all’altezza della RB16B, l’inglese sia stato in grado di traghettare il gruppo verso l’aggancio.
“Lui è al top. Semplicemente non ha l’equipaggiamento adeguato tra le mani per fare il risultato. I piazzamenti sono irrilevanti se si battaglia per l’ottava, la dodicesima o quindicesima piazza. E’ tutto negativo, ma i campioni sanno recuperare“, ha aggiunto ricordando come chiunque di tanto in tanto vive un momento di bassa, una fase critica in cui nulla funziona come dovrebbe.
“Dobbiamo stare uniti nel bene e nel male. Sono certo che Lewis ci aiuterà a risalire la china“, ha chiosato con un ultimo riferimento al 37enne.